La "libera offerta" di 20$ all'ingresso mi ha ricordato la richiesta di un parcheggiatore abusivo napoletano. La mia "donazione" è andata così a finanziare le spese della chiesa battista di Mt. Neboah ad Harlem una domenica mattina di fine estate.
La partecipazione è l'aspetto migliore. Come in un concerto rap o una tragedia greca i fedeli rispondono a voce alta alla predica/preghiera/canzone del pastore con esclamazioni tipo: "Yeah, you are right!", "oh Jesus!!", "glory glory glory". Un tizio vestito di bianco distribuisce fazzolettini per un mix di sudore e commozione generale. La musica è divina: batteria, tastiera, amplificatori e coro avvolgono la chiesa con storie che nascono e si evolvono dal parlato in modo molto naturale. La messa è finita, andate in pace. Amen, pronunciato come "He-man" and the masters of the universe.
Mi abituo presto alla 125th e alla suoi indigeni Air Jordan dotati. Ogni tanto un vecchio senza testa o un grassone con una gamba di legno mi rivolgono la parola con frasi incomprensibili. Dopo mezzanotte separo il resto dei soldi in tasca da un Lincoln che accontenterebbe anche il pirata piu cattivo di Harlem.
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